Citazione

mercoledì 11 aprile 2012

Press play on tape


Mi scuso in anticipo per la retorica di questo post, ma ho sopportato quando avete rotto le palle con Steve Jobs. Il Messia. Il nuovo Leonardo. L’uomo che guardava e/o plasmava il futuro. L’uomo che ci ha cambiato la via. Grazie Steve. Ci mancherai. Addio.

Domenica scorsa è venuto meno un signore, uno di quelli che, rimanendo sempre nello stesso campo d’azione di Jobs, il mondo lo ha davvero cambiato. E lo ha fatto senza colorare di bianco e smussando gli angoli della roba altrui, inondandoci di prodotti assai costosi e dei loro puntuali aggiornamenti semestrali (a pagamento).

Questo signore il mondo e le nostre vite le ha cambiate con un prodotto goffo, esteticamente bruttarello con quel color grigio-marroncino come solo i ratti sanno essere. Brutto ma economico. Alla portata di tante tasche. 30.000.000 di tasche, per essere precisi, che nel primo lustro degli anni ‘80 non erano affatto poche. Non lo sono nemmeno ora... tanto che nessuno ha fatto ancora di meglio.

Questo signore si chiamava Idek Tramielski, ma dopo essere scappato a Mengele, lasciata la Polonia per gli Usa, diventò Jack Tramiel. Nome che ancora dirà molto poco a molti.

Tramiel non va contrapposto a Jobs perché ha avuto un’infanzia diciamo complicata ma per frasi come "Dobbiamo costruire computer per le masse, non per le classi". E per il Commodre 64.

Tramiel è colui che fondò la Commodore e che, letteralmente, ha messo un computer in ogni casa, dando il via ad una vera e propria rivoluzione.

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