Citazione

giovedì 15 marzo 2012

In Time (Andrew Niccol)


La premessa è di quelle forti: un futuro dove l’unica moneta utilizzata è diventata il tempo. La gente è geneticamente modificata per fermare l’invecchiamento a 26 anni, da lì in avanti dovrà guadagnare e pagarsi ogni minuto sulla faccia della terra. Lo scenario è già più prevedibile: un’élite di centenari contrapposta a una massa di poveracci condannati a morire più o meno giovani. La prima bruttura (estetica) arriva con l’idea di disegnare sul braccio di tutti un timer verde fluorescente con gli anni di vita residui.

Il film parte da qui. E ci si ferma anche. Sviluppo più che prevedibile e narrazione da dilettanti. Avete presente quei film dove uno dei personaggi è costretto a spiegare agli spettatori le cose perché il regista non è stato in grado di farle capire/vedere/intuire? Eccolo. L’aggravante è che qui le stesse cose sono pure ripetute 2 o 3 volte. E poi c’è la cagna anoressica protagonista ad aggiungere un ulteriore elemento di fastidio.

Partendo da Gattaca è triste vedere Niccol ridotto così. Speriamo lo accechino e che non ci riprovi più

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