Citazione

giovedì 1 dicembre 2011

Tempus fugit di bruttus


Continua il periodo di superlavoro. Ti impegni che poi ti guardi alle spalle e non ti ricordi come hanno fatto le pagine del calendario a scorrere a quel modo. Come quanto lotti contro il sonno davanti a un film, in un battito d’occhi scorrono decine, centinaia e migliaia di fotogrammi, preziosi minuti e preziose decine di minuti di scene che perdi e non te ne rendi conto, per te era solo un battito di ciglia ma lì, dentro lo schermo, gente è morta, si è amata, è partita, ha cambiato vita o semplicemente casa e vestiti.

La mia vita è così. E non è così da ora, ma da qualche pagina di calendario fa. I miei amici lo sanno. C’è chi mi dà per disperso, chi nonostante tutto c’ha rinunciato ma ancora mi vuole bene, chi non mi vuole niente e chi si strugge perché nella mia stessa identica situazione ma convinto di essere lui il cattivo. Invece no, siamo tutti cattivi. Ma basta non farlo di proposito, in fondo.

E poi si profilano tempi cupi. Monti o non monti. Euro o non euro. Il futuro, quello vicino e quello medio, mi appare a tinte cupe. Ma ci sta, dopo un paio d’anni in cui tutto ha girato per il verso giusto, in cui tutto ha funzionato, in cui lo spazio che occupo sulla ruota che gira è rimasto ben fuori del fango. Mi piace pensare di aver acquisito, durante l’estate, pazienza e saggezza in misura tale da riuscire ad affrontare il lungo inverno che si profila a partire da ieri. Ieri nel tempo così come lo percepisco ora, potrebbe essere ieri ieri, o magari 2 mesi fa. Non so. So a malapena che giorno sia oggi solo perché è scaduta l’assicurazione.

E ovviamente Rumenta risente di tutto questo. Non che questo renda difficile al mondo di girare, sia chiaro. Fra le cose che mi piacerebbe avere, al momento, è quel po’ di tranquillità necessaria per lasciare andare la mente e quel po’ di tempo che serve poi per aver voglia di per trascrivere il tutto, oltre alla lucidità per ricordarmene, ovviamente.

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