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lunedì 14 giugno 2010

avventura a venezia


Ancora una volta a spasso per Venezia con la volontà di evitare i soliti posti. In una calle a caso, veniamo apostrofati da una signora anziani:
“Andate a San Marco?”
“No.”
“Ah... perché se andate di là vi perdete e fate un giro lunghissimo... di qua fate prima”
“Bene, ma noi non stiamo andando a San Marco, ci piace perderci e vedere parti nuove della città”
“Bravi! Anzi, già che ci siete, venite a vedere il mio campo... venite... è qui dietro... c’è la casa del boia. Non c’è scritto da nessuna parte, ma è bella”

La seguiamo fino a una piazzetta carina, ma niente di più, con due palazzoni alti e scrostati oltre l’accettabile e una casetta a un piano rosa. La casetta rosa è la presunta casa del boia.

“Io abito qui” dice la signora indicando uno dei due palazzi scrostati. “Ieri c’erano due francesi che hanno detto ‘io qui non ci abiterei mai’ allora mi sono arrabbiata, perché a Venezia non puoi giudicare dall’esterno... poi voi mi sembrate bravi ragazzi... volete vedere una vera casa Veneziana? Venite su, vi faccio vedere casa mia!”

Noi l’abbiamo seguita, pensando a come affrontare gli energumeni malintenzionati che sicuramente avremmo trovato dietro la porta.

Si apre il portone, un pozzo del 1300 lì, in bella mostra di sé, nella tromba delle scale. Saliamo le scale, la signora ci apre la porta. Niente energumeni ma una casa enorme, con un salone con doppia finestra gigante con affaccio sul Canal Grande e affresco del 1200 (a detta della signora) su una parete.

E niente energumeni.

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