Citazione

lunedì 8 marzo 2010

plis, plis, plis


Concordo assai con l’editoriale di Giovanni De Mauro (che riporto di seguito) apparso su Internazionale (numero 836 5/11 Marzo). È per questo che vorrei divulgare un appello a una qualsiasi potenza straniera, preferibilmente Francia o Giappone, ma anche Germania o, attenzione, Stati Uniti potrebbero andar bene... in finale andrebbero bene tutti tranne la Svizzera...

VI PREGO, INVADETECI
È già successo in passato, dopotutto. Ammettiamolo, abbiamo avuto l’unificazione (forzata), abbiamo voluto la democrazia (plebiscito)e dopo tanti anni mi pare evidente che non siamo culturalmente in grado di gestirci né la prima, né la seconda. Siamo arrivati a rimpiangere quello che faceva arrivare i treni in orario... beh, in realtà c’è chi non ha mai smesso di rimpiangerlo e questo, probabilmente, è una delle prove più evidenti che non ci meritiamo la democrazia, non la sappiamo usare, non la capiamo.
Tutto quello che vogliamo, dalle Alpi a Lampedusa, è un mandolino (o un baghèt), cibo in quantità e tanto tempo libero. Non ci serve altro per quanto ci incuriosisca. Lo prendiamo lo agitiamo lo tiriamo per terra per aprirlo e per vedere com’è fatto, più per noia che per altro.
Caro cugino francese, invadici, in questo modo diventeremmo il paese in cui si producono tutto il vino e il formaggio del mondo. Tedeschi, venite, birra e porco qui non mancano, anzi, senza timore di essere smentito, i modi (e il rispetto) in cui si cucina il maiale (intero o a dispense) in questo Paese hanno del sublime... e poi c’è il sole. Amico Giapponese, vieni a trovare un po’ di felicità. In cambio chiediamo solo un po’ di ordine e quel pizzico di senso dello Stato (anche imposto con le armi, sia chiaro, ormai non mi fa più schifo niente) che abbiamo smarrito... beh... che non abbiamo mai avuto, ad eccezione del Granducato di Toscana, probabilmente.
“Tecnicamente si può già parlare di dittatura. Forse non ce ne siamo ancora accorti perché siamo abituati ai colonnelli greci o alla giunta militare cilena. Ma quello che conta è la sostanza, non la forma. Oggi è inutile mandare i carri armati per prendere il controllo delle principali reti televisive, basta cambiare i direttori. Non serve far bombardare la sede del parlamento, è sufficiente impedire agli elettori di scegliere i parlamentari. Non c’è bisogno di annunciare la sospensione di giudici e tribunali, basta ignorarli. Non vale la pena di nazionalizzare le più importanti aziende del paese, basta una telefonata ai manager che siedono nei consigli d’amministrazione. E l’opposizione? E i sindacati? Davvero c’è chi pensa che questa opposizione e questi sindacati possano impensierire qualcuno? Gli unici davvero pericolosi sono i mafiosi e i criminali, ma con quelli ci si siede intorno a un tavolo e si trova un accordo. Poi si può lasciare in circolazione qualche giornale, autorizzare ogni tanto una manifestazione. Così nessuno si spaventa. E anche la forma è salva.”
Giovanni De Mauro

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