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mercoledì 23 settembre 2009

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È entrato nella chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, in pieno giorno, e ha dato sfogo ai propri bisogni corporali impellenti nel confessionale, scambiandolo probabilmente per una toilette. L’episodio, talmente increscioso da avere dell’incredibile, è accaduto sabato scorso, 12 settembre, alle 12.25 quando una persona, credendo di non esser vista, è entrata nell’edificio sacro per poi dirigersi verso il confessionale. 

Approfittando dell’assenza di persone all’interno della chiesa, ha cercato un luogo “appartato” per soddisfare i propri bisogni lontano da occhi indiscreti, pulendosi poi con la stola del prete che era stata appoggiata nelle vicinanze, vicina ad altri paramenti sacri. A qualche ora di distanza dall’accaduto è toccato al parroco fare l’amara scoperta, prima un sospetto nato da un odore strano che si era diffuso nella chiesa e poi la certezza.

Il personaggio però non ha fatto i conti con le telecamere della videosorveglianza. I quattro occhi elettronici puntati all’interno della chiesa per motivi di sicurezza, hanno ripreso quanto è accaduto, tanto che ci sarebbero già degli indizi sul responsabile dell’atto. 

A darne notizia ai fedeli è stato lo stesso parroco, don Lorenzo a conclusione della funzione domenicale dello scorso 13 settembre, alle 18.30, a qualche ora di distanza dal fattaccio. «In che brutto mondo viviamo», è stato l’unico commento che il religioso si è sentito di fare di fronte ai fedeli, dopo averli messi al corrente dell’accaduto. Un episodio che sconvolge i parrocchiani di Monticella e non solo che hanno sentito quanto accaduto e sul quale il parroco preferisce la linea del silenzio. 

Nelle registrazioni della videosorveglianza nella chiesa di via Immacolata di Lourdes, le immagini avrebbero già inchiodato il responsabile. «Sappiamo chi è stato», avrebbe detto il parroco ai fedeli.

Un episodio increscioso, tanto che in molti si sono scandalizzati e sono rimasti increduli bollando il gesto del vandalo come vilipendio ad un luogo sacro.
«Non abbiamo memoria che sia mai accaduto un fatto simile — commentano i parrocchiani ancora sconvolti — così grave per il significato del luogo dov’è avvenuto. Non è possibile tollerare fatti simili».



Un supermercato di Tesco a Bangor, Galles del Nord è stato accusato di discriminazione religiosa dopo aver espulso un Jedi dal loro negozio perché si rifiutava di rimuovere il cappuccio.

Il 23enne Daniel Jones, noto anche come Morda Hehol, ha fondato la Chiesa del Jedismo a Gennaio del 2008. Il Manuale del Jedismo afferma chiaramente che tutti i Jedi "devono indossare una cappa in qualsiasi luogo pubblico di fronte ad un largo pubblico; questo mostra il simbolismo della tua fede".

Morde Hehol si stava facendo i fatti suoi nel supermercato quando e' stato avvicinato da tre membri dello staff di Tesco che gli hanno ordinato di togliere il cappuccio che copriva la testa o lasciare il negozio. Anche quando il Jedi ha spiegato che la sua religione gli impone di indossare un cappuccio in pubblico i tre impiegati hanno semplicemente riso di lui e l'hanno cacciato dall'edificio.

In una dichiarazione consegnata alla stampa, Tesco si e' mostrata irremovibile:

"Obi-Wan Kenobi, Yoda e Luke Skywalker sono tutti apparsi senza cappa senza cadere preda del Lato Oscuro e da quanto ci risulta, solo l'Imperatore non ha mai rimosso la sua cappa. Se un Jedi cammina nel nostro negozio indossando un cappuccio, rischia di perdere molte delle nostre offerte speciali."

Ma al di là dell'approccio sbagliato alla questione, Tesco non sembra avere una politica simile per altri gruppi religiosi. Mentre era nel supermercato, Morda Hehol ha visto almeno una donna Musulmana indossare un velo, e non le e' stato chiesto di rimuoverlo.


Si ringrazia Mallo

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