Citazione

martedì 28 luglio 2009

il gioielliere


Sotto casa mia, da 4 o 5 anni c’è un gelataio. L’apertura di una gelateria sotto casa è, solitamente, sinonimo di fortuna. Hai voglia di un gelato? Tak! Scendi, paghi, è tuo. Visto che è sotto casa, stai sempre lì, chiacchieri, parli e in poco tempo sei un “cliente affezionato”, quello a cui si fanno assaggiare le cose, quello che può suggerire i gusti, quello che mantiene i figli del gelataio agli studi.

Lo so, del gelataio sotto casa ho già parlato il 5 di giugno, ma visto che in estate anche la tv campa raschiando il barile degli anni passati, vi beccate la replica.

Il gelataio sotto casa mia è tristemente noto nel quartiere con il soprannome molto poco fantasioso di gioielliere. Il negozio, da fuori non si vede, è buio e una porta a vetri chiusa cela l’intero a sguardi sfuggenti. Facendo attenzione si può notare un mobili da bordello anni 70, bancone rosso laccato, lampade da casa dei nonni alle pareti, luce soffusa... insomma... niente che faccia pensare al gelato. Per entrare si deve suonare, solo a questo punto la porta a vetri scorrevole si farà da parte, permettendo l’ingresso nel tempio.

Entrando il tipo ti assale, vantando la grandissima qualità dei propri gusti. La base che adopera per il suo cioccolato è la migliore al mondo, dice, ha vinto anche numerosi e prestigiosi premi. Evita di specificare in cosa sia migliore e che premi siano e, soprattutto, chi li abbia conferiti. Com’è ‘sto cioccolato? Caro. Caro arrabbiato. Non ricordo il sapore, ricordo che è costato ben oltre ogni decenza ma l’esperienza papillare non è stata al livello. Da un gelato che costa sugli 80 euro al chilo io pretendo tanto, pretendo tutto, pretendo che umili e ridicolizzi ogni esperienza sul gelato fatta in precedente, pretendo che offuschi ogni ricordo felice riguardo a un gelato, pretendo che crei dipendenza, pretendo che mi resti il sapore sulla lingua per almeno i due giorni successivi. Invece mi sono solo sentito gabbato.

Che poi, quando andai a provare questo nuovo gelataio, fu molto divertente. Entro con giusto un paio d’euro in tasca e mi metto a guardare i gusti. Noto che le vaschette sono profonde pochissimo, tipo 5 centimetri. Il gelataio aveva attaccato un bottone gigantesco al cliente prima di me, dopo 5 minuti avevo deciso per cioccolato e pistacchio, ma non trovavo da nessuna parte il preziario con il calibro dei coni, peggio, non vedevo proprio i coni. Finalmente il clienteprimadime riesce a sganciarsi e uscire.
Vorrei un cono piccolo
Non abbiamo coni, solo coppette
Allora una coppetta piccola (pensando fra me e me che quello era uno di quegli invasati che sostengono che il cono alteri il gusto del gelato e che quindi sia un vezzo da far scomparire)
In che senso piccola?
La più piccola che ha, ho solo 2 euro...
Ah... no... noi qui il gelato lo vendiamo a peso...
Beh... allora prendo solo un gusto... mi dia un po’ di cioccolato (bastardo, vendi gelato non oro!)
Ah! Ottima scelta, questo è il miglior cioccolato del mondo, ha vinto tantissimi premi è fatto con bla bla bla bla uova biologiche bla bla bla germania bla bla bla seccato al sole sulle cosce di donne cubane bla bla bla bla in quanto la mia scelta bla bla bla bla bla bla imperocché bla bla bla bla bla di un certo livello bla bla bla bla antani bla bla bla bla noce albina dell’Himalaya bla bla bla bla bla

Nel frattempo mi mette una caccola di gelato in un coppetta. Mette tutto sulla bilancia. Sono 5 euro. Gliene lascio 2, vado a casa, tempo di arrivare al portone (30 metri) e il gelato è finito. Sono INSODDISFATTO e INFASTIDITO come un adolescente che ha fatto cilecca alla sua prima volta. Prendo due miriagrammi di monete e gli porto i restanti 3 euro.

Molto buono il cioccolato
Eh! Glielo dicevo perché bla bla bla bla bla sul fondo del Niger bla bla bla bla una battuta di caccia bla bla bla bla bla bla perché ai miei tempi bla bla bla bla la noce ambrata del gabon bla bla bla bla bla bla

Guardi, devo scappare ma tornerò presto!

Succedeva un paio d’anni fa. Oggi (come sempre) il gioielliere non ha più di 2 clienti al giorno. Quanto è triste una gelateria che sembra un bordello con la porta a vetri elettrica (e chiusa) e che è sempre vuota? Quanto è triste di una gelateria frequentata solo da gente che chiunque sano di mente investirebbe con la macchina a marcia avanti e marcia indietro? La risposta non ce l’ho, so solo che non c’ho più rimesso piede. 

Io odio tutto questo.

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