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giovedì 12 febbraio 2009

non aprite quel portone


Il portone del mio palazzo era brutto e difettoso. Il palazzo già di per sé non brilla certo per estetica, un bel cubotto con tendenze al parallelepipedo color cacchetta con un fascione di marmo riccamente aerografato alla base, per anni fece bella mostra di sé un graffito di amara denuncia: “Liverpul vaffanculo!”.

Il portone era decisamente brutto, fatto in alluminio color ottone scuro e vetro. Un bel giorno, decise di non funzionare più, smise di chiudersi. Come in ogni condominio gestito da un amministratore infame, si è andati avanti mesi, finché, preso il toro per le corna, si è giunti alla decisione irrevocabile: cambiamo il portone.

Si decise per farne uno in ferro, bello massiccio e con vetro anti meteore. Ci vennero presentate delle foto per scegliere il modello, se ne scelse uno che sembrava unire solidità, luminosità e gradevolezza d’aspetto.

4 mesi dopo venne montato. La scusa ufficiale del ritardo fu (non ridete) che queste cose non vengono fatte l’estate perché il CALORE DEL SOLE avrebbe rovinato la verniciatura appena uscita dal forno. Alla fine venne comunque montato. Massiccio e pesante, color antracite e, a sorpresa, molto brutto con delle punte di freccia dorate a guarnizione tipo cancello di cimitero e totalmente avulso dal contesto della palazzina cacchetta.

Un mese dopo il portone smise di chiudersi. Seguì un incredibile carosello che non vi riporto, arrivando subito al dunque e al momento topico del racconto.

Convocata qualche giorno fa l’assemblea straordinaria veniamo edotti dall’amministratore e dal fabbro di un dettaglio a loro detta di dominio comune: è normale che i portoni non si chiudano, anzi, sono i portoni che funzionano sempre che non esistono.

Dopo essersi salvati dal linciaggio hanno pure rincarato la dose, spiegandoci che l’olio contenuto all’interno del pistone presente nel respingente, col freddo si addensa rendendo di fatto necessaria una registratura. A nulla sono valse obbiezioni tipo “ma se si è bloccato quando faceva caldo” o “ma se aveste ragione si bloccherebbe tutte le notti”. Inutile dire che si sono salvati per miracolo.

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