Citazione

giovedì 6 novembre 2008

mignottopoli


Paolo Guzzanti è un personaggio strano, era di sinistra ma a un certo punto, come altri arci noti personaggi, devia e abbraccia il berlusconismo... 

In questa fine di 2008 è impazzito, forse, di sicuro ha iniziato al sua personalissima rivolta degli schiavi: “Berlusconi ha superato se stesso paragonando il presidente georgiano Saakašvili a Saddam. Ho vomitato. Ieri sera ho ascoltato da Berlusconi parole terribili e inaccettabili che non avrei mai voluto ascoltare”

Quanti servi, in tanti anni di vita della banda politica berluscoide, si sono permesse di dissentire o criticare il padrone?
Quanti lo hanno fatto in periodo di vacche grasse? Pochi, pochissimi o nessuno?

Nei giorni scorsi, mentre i più aspettavano di sapere se il fighetto scuro sarebbe stato il nuovo presidente usa, il buon Paolo se n’è uscito diverse perle, tipo: “ non parliamo della signorina Mara Carfagna, calendarista dalle pari opportunità, ma parliamo di un principio”

Si parlerà pure d’un principio, ma ci sono nomi e cognomi.

“è ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.”

L’esempio della meretrice è proprio venuto così? Senza alcun collegamento? Io al caso ci credo molto poco.

Dibattiamo sul principio? Che c’è da dibattere? Non è lecito. E credo che manco Berlusconi, blu come un puffo per un’overdose di viagra, sosterrebbe pubblicamente il contrario. Sarebbe come chiedersi se fosse giusto che un innocente finisca in galera o se va bene che ci siano bimbi che muoiano di fame. Si sa che non è giusto, si sa che non deve succedere, ma la pratica è un’altra.

Guzzanti critica apertamente il capo. Il cane morde la mano del padrone. Questo può accadere in soli due casi:

1. Il cane è impazzito. Verrà quindi abbattuto prima che faccia altri danni. Lo schiavo ribelle Spartaco fu crocefisso sulla via Appia.
2. Il guinzaglio del padrone si è allentato. O si sta rompendo il guinzaglio o il padrone è debole... in entrambi i casi l’effetto può essere letale, anche se l’epilogo potrebbe essere sempre quello del punto precedente.

A cosa mira Guzzanti? Boh! Non è dato saperlo. Magari è solo lo scatenarsi di un piano a lunghissimo termine ordito dalla famiglia Guzzanti per distruggere il berlusconismo dall’interno. Per farlo serviva una talpa, si è sacrificato il padre, come nella migliore delle tradizioni.

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