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mercoledì 11 giugno 2008

strade

Se dipendesse da me, intitolerei strade ad Actarus, Bud Spencer e Terence Hill, Freddie Mercury, “bonzo” Bonham e via dicendo...

Non mi meraviglia che Alé Manno voglia dedicare una strada ad uno dei suoi miti di gioventù. C’è da dire che un ex-fascista che fa incidere sulla pietra “via Almirante” fa un po’ sorridere...

Non capisco perché non mirare direttamente in alto. In fondo Mussolini ha pesato sulla Storia in modo ben più marcato, così come Cavour o Stalin che già vantano vie e piazze a loro nome. È stata intitolata una strada pure a Innocenzo III, nonostante il sacco di Costantinopoli!

Insomma, parliamoci chiaro, il nome di un strada è solo un’etichetta per far arrivare la posta a destinazione. Chi di voi conosce il personaggio dietro al proprio indirizzo? 
Si, ok, bravo tu che abiti in Viale Giulio Cesare...

Mi piace sottolineare una cosa però. Attorno ad Almirante si è creato un casino discreto, direi che è fortunato il Paese che non ha problemi più gravi dell’intitolare una strada... ma non è il nostro caso. Però si è creato comunque un putiferio con accuse, discorsi degli anni 30 decontestualizzati, scuse e contro scuse.

Almirante è stato accusato di essere razzista. Fini ha dichiarato che le frasi sulla razza di Almirante “sono certamente vergognose ed esprimono un sentimento razzista che albergava in tanti, troppi, esponenti che in quegli anni, dopo la guerra si collocavano a destra e in altri casi in altre formazione politiche'”.

Fini, curiosamente, pare dimenticare che la collaborazione a “La difesa della Razza” fu l'unica esperienza che Almirante sconfessò completamente, affermando "di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina".

Ma Fini è il grande politico che nel ’90 disse: "In Europa la presenza massiccia degli immigrati ha fatto prevalere la loro cultura e tradizione su quelle locali, o ne ha comunque snaturato gli aspetti in un ibrido meticciato culturale oltre che etnico"... ma poi, come sappiamo, ci fu la svolta delle acque termali.

Ecco, a me è questo che sconvolge. Almirante era razzista e ne sapeva spiegava le ragioni, poi ha smesso di esserlo e ha spiegato perché. Da Fini ancora aspetto di capire cosa facesse di Mussolini un grande statista e cosa, invece, ha poi fatto recedere il fascismo a “male assoluto”. Certo, da uno che ignora elementi importanti del pensiero di uno dei suoi “padri politici”, c’è poco da sperare...

in fondo, non essere compresi è un po’ la maledizione dei grandi!

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