Citazione

lunedì 23 luglio 2007

racconti metropolitani #12


E tu sei lì, solo, che aspetti. Sotto la pensilina. Attorno, il silenzio avvolto dalla luce giallastra dei lampioni.

Tu sei lì, aspetti. Guardi l'orizzonte. Passa solo una macchina, lanciata nell'indifferenza più totale.

Ti accorgi di non essere solo. Una presenza. Furtiva. Chiusa nel suo cappotto. 

Un rapido sguardo carico di diffidenza ti colpisce di striscio, ricambiato altrettanto fugacemente.

Tu sei lì. Ti chiedi quanto ci vorrà, che forse faresti prima a piedi. Ma sei stanco e poi è già un po' che aspetti, la legge dei grandi numeri è dalla tua, t'illudi.

Tu sei lì. Lo sguardo ti cade sull'altro lato della strada, sotto una saracinesca, un barbone che dorme arrotolato, più che avvolto, da uno strato indefinito di coperte.

Lui è lì. E' bello avere un posto dove tornare, è bello sapere che ti aspettano un tetto, un materasso e una cena calda.

Lui è lì. Un po' ti mette a disagio, ti fa sentire in colpa. Pensi alla tua cena fumante e immagini di non potertela più godere a pieno.

Poi, all'orizzonte arriva l'autobus, fra pochi minuti sarai a casa, ogni altro pensiero scompare.

Non sei più lì.

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